Come si produce un branded video content?

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Come si produce un branded video content?

Dalla chiacchierata che abbiamo fatto qualche tempo fa con Francesco Denti, International Media & Entertainment Executive e Chief Content Officer di grandissima esperienza, che collabora con noi come executive producer e business developer, ci siamo portati a casa molti spunti interessanti, tra cui la crescente importanza del branded video content.

Tante aziende – ci ha raccontato Francesco - hanno ormai capito che interrompere la visione di un film o la lettura di un articolo di giornale disturba e irrita più gente di quanta invece finirebbe per comprare quel bagnoschiuma o quei croccantini per gatti – nonostante l’intelligenza artificiale forse abbia già scartato chi non possiede un gatto e chi si lava solo con la saponetta!

Il mercato dei contenuti brandizzati, che raccontano storie e intrattengono, prima ancora di parlare del marchio o dei suoi prodotti, sta crescendo, infatti, vertiginosamente e si prevede che quintuplicherà entro il 2025, arrivano a raggiungere un valore di 402 miliardi di dollari (nel 2020 questa industry valeva poco più di 85miliardi. Dati https://getfluence.com/)

I fattori che concorrono a questo successo sono diversi, sicuramente in primis c’è una diversa modalità di fruizione da parte degli utenti, che sempre più mal sopportano i contenuti smaccatamente pubblicitari e cercano, invece, racconti di valore che li emozionino.
I brand, ovviamente, seguono questa tendenza del pubblico e si adeguano e, dall’altra parte incontrano piattaforme sempre più propense ad acquisire e diffondere video branded content che siano interessanti per i propri utenti: “Pensiamo ai film Lego, che oltretutto spesso non raccontano storie Lego, ma interpretano in un universo di Lego storie di supereroi Marvel e DC, o di Scooby Doo, Star Wars, Indiana Jones, Jurassic World: tutti questi contenuti sono stati e sono tuttora apprezzatissimi sulle grandi piattaforme streaming, come Netflix, Amazon Prime Video, Disney+” ci spiega Francesco.

Gli ingredienti di un buon branded video content

Le opportunità, dunque, si moltiplicano e diventa sempre più importante differenziarsi con una produzione video di qualità, che interpreti veramente i valori e l’essenza del brand e sia in grado di trasmetterla alle persone intrattenendole e facendo in modo che si interessino e si sentano coinvolti dal racconto.

Per realizzare un branded video content che funzioni, infatti, sono necessari diversi ingredienti:
  • Comprendere a fondo il pubblico che abbiamo davanti e creare un legame emotivo. Ascoltare gli utenti e mettere a fuoco le loro esigenze, i loro sogni e i loro desideri è fondamentale per realizzare una vera e propria connessione attraverso il racconto;
  • Scegliere il contesto giusto: molto meglio posizionarsi su piattaforme che siano verticali su una determinata fascia di pubblico e frequentate da persone con determinate caratteristiche, passioni e interessi piuttosto che concentrarsi su grandi numeri;
  • Investire sulla qualità: gli utenti, oggi, sono esposti a una gran quantità di contenuti ogni giorno, la differenza la fa il branded video content ben realizzato, con la massima cura per i dettagli, in cui nulla è lasciato al caso.

A questo punto non potevamo non chiedere a Francesco quali sono le fasi del processo di creazione di un branded video content di alta qualità, come una serie, per esempio?

Iniziamo dal principio: tu hai un’idea, ti sembra una bomba. A questo punto ti rivolgi magari a un professionista che già conosci e di cui ti fidi oppure a una casa di produzione video. Il primo passo è scrivere una sinossi e buttare giù una lista di personaggi con qualche riga su ognuno di loro (aspetto fisico, età, personalità, conflitti, modo di parlare). A questo punto entra in scena un produttore o uno sceneggiatore o uno showrunner che ti aiutano a fare delle ipotesi di budget, o cominciare a sviluppare questa sinossi e a suddividerla in X episodi, o fare un primo casting per sondare l’eventuale disponibilità di talenti conosciuti.
Sicuramente rivolgersi a una realtà già strutturata ti potrebbe aiutare a ridurre i tempi e porre la massima attenzione a ogni fase del processo.
Una volta realizzata la presentazione completa, il cosiddetto pitch deck, si può percorrere la strada delle piattaforme di streaming o dei network che potrebbero decidere di commissionare la tua serie. Andare a presentare la tua proposta insieme a un produttore, che magari ha già lavorato con quella piattaforma e conosce il team editoriale può essere decisamente una carta vincente.

Realizzare contenuti di successo è un lavoro complesso, che va affidato a dei professionisti che possano assumere il ruolo di produttori ma anche di consulenti, in modo da guidare il brand nelle scelte più giuste per i suoi obiettivi.

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